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Il Viaggio della Transumanza

Le Poesie di oggi

 

 
 

Al giono d'oggi, è rimasta ancora qualche viva voce poetica ad Amatrice, da salvaguardare e valorizzare come un bene prezioso.

Ecco una poesia di un poeta locale sopravvissuto, Catia Clementi

 

 

2 luglio 2011

E all’improvviso si risentì belare ….
Immagina lo stupore
Immagina le bocche aperte e gli occhi spalancati dei bambini
Il sorriso dei ricordi degli uomini ormai adulti
Le lacrime, finalmente dolci, sui volti rugosi degli uomini antichi.
Un suono del passato
pian piano si avvicina.
Un frastuono lontano e familiare dal tempo ritorna
E la memoria si risveglia.
Le note gioiose di organetti e ciaramelle, campanacci e campanelli
accompagnano il passaggio di barrozze, carretti, cavalli e somarelli
con i loro umili preziosi carichi.
Donne con le conche e
bambini con il vestito della festa
salutano il ritorno.
Troppo tempo è passato da quando la strada
ancora selciata avete abbandonato.
Oggi è festa all’Amatrice
le greggi ritornano alla montagna
finalmente la verde Laga
tornerà ad essere punteggiata di bianca lana.
Fonte di vita, sacrificio e ricchezza del passato
emozionati vi salutiamo.
Oggi passato e futuro si incontrano e si confondono.
Gli uomini che un tempo vi guidavano
oggi vi seguono.
Vi seguono lungo in Viaggio della transumanza
sentiero della vita
tratturo di speranza.
L’attesa è stata lunga
ci siete mancate
compagne del destino delle genti di montagna.
Mai dimenticate
amate pecore
Bentornate.

Catia Clementi

 

 arrivo a Cardito, 3 luglio 2011

ed ora un'espressione poetica della più giovane turista che ha partecipato al primo Viaggio della Transumanza, 3 anni e mezzo:

 

"abbiamo accompagnato le pecore in montagna,


...a mangiare l'erba"

 

Ginevra D'Alia

In Viaggio sul barroccio di Pollenza del 1946 di Giuseppe Ronci
 

una poesia sulla transumanza di un'altro scrittore e poeta di Amatrice:

La Transumanza

A giugno porteremo
Le pecore in montagna
Perchè l'aria è più dolce
E cresce l'erba spagna

Così che il pastorello
Farà del buon formaggio
Che sarà fresco e dolce
Più buono del taleggio

Così che si rinnova
La vecchia transumanza
Perchè comunque sia
E' sempre una grande usanza

E tutti quanti insieme
Su verso la pendice
Dopo aver ben mangiato
E bevuto all'Amatrice

Giunti che poi saremo
Al pascolo montano
Affideremo il gregge
Al cane maremmano

Stai sveglio pastorello
Che il lupo è un gran furbone
E se tu non sei accorto
Ti ruberà il montone

Si preoccupi padrone
Che sono sveglio assai
E il lupo il suo montone
Non lo prenderà mai

Allora forza andiamo
Si va su sul monte
Si mangerà il formaggio
E si berrà alla fonte

E appresso a un organetto
Si canta uno stornello
Per salutare il gregge
Il cane e il pastorello

 

Nazzareno Mattei

 

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